Quando fare ricorso multa per guida con cellulare
E’ nelle intenzioni del Governo inasprire le sanzioni a carico di chi guida con il cellulare in mano e infrange l’articolo 173 del codice della strada. Attualmente è previsto che sia punito chi viene sorpreso alla guida dell’auto, mentre utilizza il cellulare senza auricolare o senza vivavoce.
La multa è di 161,00€ fino a 641€, con la sanzione accessoria della perdita di 5 punti sulla patente. In caso di recidiva, cioè quando si commette la stessa infrazione nel corso di un biennio, è prevista anche la sospensione della patente. Attualmente è possibile sospendere la patente solo se si è in grado di accertare immediatamente, che il guidatore cui si contesta la multa ha commesso 2 o più volte la stessa infrazione nel corso di un biennio. Ma la cosa risulta difficile, soprattutto se la prima violazione era stata accertata da un altro corpo di polizia. Le intenzioni del Governo sono quelle di procedere immediatamente al ritiro della patente con la prima infrazione, aumentare la sanzione pecuniaria e prevedere le sanzioni anche per l’uso dei Tablet (attualmente la norma prevedere solo l’uso dei radiotelefoni), per i ciclisti, per i pedoni che attraversano la strada distratti al cellulare, per i motociclisti con il cellulare tra casco e orecchio
Quando fare ricorso ad una multa per guida con cellulare
Negli anni scorsi alcuni automobilisti si sono chiesti quando fare ricorso ad una multa per guida con cellulare. In alcuni casi il Giudice di Pace e il Tribunale hanno accolto la richiesta, dando ragione al ricorrente. I casi più famosi sono 2. Nel 2015 il Giudice di Pace di Perugia ha accolto il ricorso per una multa ritenuta ingiusta, perché la donna a cui era stata contestata la guida con il cellulare ha invocato lo stato di necessità. In quel caso il Giudice di Pace ha accolto la richiesta della donna, perché la telefonata riguardava l’accertamento delle gravi condizioni di salute della nonna dell’automobilista, ricoverata in una clinica. E’ chiaro che lo stato di necessità va dimostrato davanti al giudice e non è una fattispecie facilmente invocabile. Infatti, la Corte di Cassazione ha individuato i casi in cui si può invocare lo stato di necessità per giustificare una condotta illecita. Essi sono:
- pericolo imminente: l’azione illecita (in questo caso la guida con il cellulare) deve essere stata determinata dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo di un danno grave alla persona;
- la situazione di pericolo che ne deriva non deve essere stato volontariamente causata dall’agente;
- il pericolo non deve essere evitabile mediante altre condotte: in altre parole, non deve sussistere, per il trasgressore, la possibilità di compiere un’azione alternativa e lecita;
- la condotta illecita per essere scusata deve essere sempre proporzionata al pericolo al quale si reagisce.
In un altro caso, di fronte alla contestazione per violazione dell’articolo 17 del codice della strada, il Giudice di Pace di Campi Salentina aveva respinto il ricorso per la multa ritenuta ingiusta. Il ricorrente, ha presentato appello rivolgendosi al Tribunale di Lecce. Il Giudice di Lecce ha accolto la richiesta prefigurando una caso molto simile a quello che si verificava un decennio fa, per le multe elevate per eccesso di velocità con autovelox. Infatti, nel caso in cui la violazione dell’articolo 173 del codice della strada non è immediatamente contestata dall’agente di polizia, è possibile produrre una prova uguale e contraria per il Tribunale in fase di giudizio, per esempio un testimone che smentisca quanto affermato dall’agente di polizia, utile a richiedere la contestazione del verbale. Per effetto di diverse sentenze della Corte di Cassazione, il Giudice non può dare alcuna rilevanza di peso al giudizio di merito dell’agente di polizia che ha elevato la multa. Il Giudice di Lecce ha ritenuto che la visione del conducente che guida parlando con il telefono cellulare, implichi una attività di valutazione da parte dell’agente accertatore. Dunque il verbale non possiede la fede privilegiata conferita dall’art. 2700 Codice Civile. Inoltre, nel verbale in oggetto non erano indicate le ragioni per le quali gli agenti accertatori non avevano proceduto alla contestazione immediata dell’infrazione.
L’inasprimento delle sanzioni per chi guida con il cellulare in mano
Il Governo è allarmato dai ricorrenti casi di incidenti causati dalla distrazione del guidatore per via dell’utilizzo improprio del telefono cellulare. L’eventuale riforma da approvare entro l’estate prevede che gli agenti possano ritirare subito la patente, per inviarla al Prefetto per quantificare il periodo di sospensione da 1 a 3 mesi. Inoltre, il ritiro immediato della patente farà perdere la possibilità di godere dello sconto del 30% sulla sanzione, perché dal beneficio sono escluse le infrazioni che comportano la sospensione della patente. Infine non si sa se la sanzione sarà aumentata di più dei 161€ attuali, analogamente alla perdita dei punti della patente che in atto sono 5
I dati statistici sugli incidenti causati da guida con cellulare
I dati statistici dei paesi esteri sono sovrapponibili a quelli dell’Italia e rilevano che 2 conducenti morti su 3 stavano usando il cellulare alla guida. In Italia il dato di 3 incidenti su 4 causati dall’utilizzo improprio dei cellulari alla guisa, è oggetto di contestazione da parte dell’ACI e dell’ISTAT. L’ISTAT mette nel paniere tutti gli incidenti causati da distrazione ma al primo posto indica l’infrazione che ha causato l’incidente. Tra le prime cause ci sono, il mancato rispetto della precedenza, la distanza di sicurezza, la marcia in contromano. Il dato in questo modo risulta frazionato. L’ACI mette al primo posto la causa della distrazione dalla guida che ha provocato l’incidente. Tra le principali cause di distrazione, c’è proprio l’uso del cellulare alla guida dell’automobile.
Il rispetto dei ciclisti e la circolazione dei veicoli senza assicurazione
Alla luce di quanto detto, il Governo ha deciso di emanare ulteriori sanzioni che colpiscano l’uso del cellulare alla guida dell’automobile, insieme ad altri comportamenti che si stanno rivelando di emergenza sociale. Nel 2015 c’è stato un incremento del 21% dei ciclisti travolti dalle auto in corsa e l’Italia è stato definito territorio ostile per ciclisti e motociclisti. Gli ultimi casi di cronaca che hanno coinvolto Michele Scarponi e Nicky Hayden hanno attirato l’attenzione ancora di più su quanto stanno cambiando i comportamenti degli automobilisti sulle strade italiane. Inoltre, è accertato che sono circa 4 milioni i veicoli in Italia che circolano senza copertura assicurativa contro terzi.
I nuovi provvedimenti del Governo a tutela dei ciclisti
Riguardano il comportamento dell’automobilista da tenere in fase di sorpasso di un ciclista. Secondo quelle che dovrebbero essere le nuove norme, dovrebbe avvenire ad almeno mezzo metro di distanza. Una misura moto difficile da dimostrare in fase di giudizio senza alcuna prova documentale.
Le sanzioni per chi circola senza assicurazione
L’altra norma riguarda la circolazione dei veicoli senza copertura assicurativa. Attualmente la sanzione è di 849€ e il sequestro del veicolo. Tuttavia, se l’assicurazione viene riattivata entro 30 giorni da quando è scaduta o se il veicolo è demolito entro 30 giorni dall’accertamento dell’infrazione, la multa si riduce a 212€. Le nuove norme prevedono i controlli automatici per rilevare anche in marcia se i veicoli sono coperti da assicurazione o no. Questo è un tipo di controllo già attivo, ma la multa deve essere immediatamente contestata. Infatti, anche in questo caso esiste la possibilità concreta di fare ricorso per una multa che potrebbe rivelarsi ingiusta. Al momento della contestazione della multa, l’agente deve essere sicuro che il veicolo non sia coperto da assicurazione RC auto. La sicurezza si ottiene solo inviando al proprietario un invito a mostrare i documenti in un ufficio di polizia, dove vedranno se davvero al momento dell’accertamento il mezzo circolava senza Rc auto e calcoleranno la sanzione che va applicata al caso specifico che verrà riscontrato. Un notevole aggravio di lavoro per uffici, il cui equilibrio è sempre delicato.
Il motivo del ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto
A prescindere da qualunque comportamento irresponsabile da parte di chi guida, esiste sempre e comunque la possibilità di ricorrere in giudizio per contestare una multa ingiusta, così come avviene per una multa per eccesso di velocità e per gli apparecchi autovelox non erano omologati. Quando fare ricorso ad una multa per guida con cellulare, si ritiene debba essere una domanda che riguardi solo i casi in cui questo tipo di multa non è contestata immediatamente dall’agente accentratore. In tal caso, come abbiamo visto, l’utente può portare in giudizio una prova contraria a quanto affermato dall’agente e che può essere presa in considerazione dal Giudice, finché non c’è la possibilità di produrre una prova documentale del comportamento sanzionato. Ciò varrebbe anche con le ulteriori norme all’esame del Governo
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