Una piccola guida su come recuperare un credito secondo la Legislazione italiana
Come recuperare un credito? È quello che si chiede chiunque sia creditore nei confronti di qualcuno che ritarda a saldare il suo debito, e voglia capire cosa sia più giusto fare per poter recuperare il credito e allo stesso tempo agire nella legalità.
Non sempre infatti, si riesce a capire cosa dice la Legge italiana in merito a come recuperare un credito e per questo Giustizia Immediata ha pensato di scrivere una breve guida che possa essere utile al creditore per riavere il suo credito in tempi ridotti e in modo corretto.
Come recuperare un credito: i documenti
Sicuramente il primo fattore da considerare quando si decide di inseguire un debitore è quello di valutare i documenti che si hanno a disposizione, ovvero: una fattura, una cambiale, un assegno, una promessa di pagamento o ancora un’ammissione di debito.
Dai documenti che si hanno in mano, oltre che dalla disponibilità del debitore, dipendono i tempi e le modalità di recupero del credito. A proposito del debitore, poi, è bene sapere che il Codice Civile prevede che egli risponda del debito contratto con il suo patrimonio futuro oltre che con quello attuale: ciò significa che il debito potrà essere riscosso anche attingendo da futuri acquisti di immobili, donazioni di denaro o possibili eredità.
Come recuperare un credito in quattro passi
Come recuperare un credito se col vostro debitore non sono serviti accordi bonari? Una volta presi in esame i documenti che avete a disposizione, potrete scegliere di seguire quattro procedimenti che porteranno al recupero del credito in tempi brevi e soprattutto, secondo modalità previste dalla legislazione italiana. Ecco quattro procedimenti legislativi:
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Messa in mora
Costituite in mora il vostro debitore inviando per iscritto un’intimazione al pagamento del dovuto indicando nella raccomandata di andata e ritorno, un termine massimo entro cui pagare (di solito sono tempi brevi che vanno dai 7 ai 15 giorni). Qualora il pagamento non sia sopraggiunto entro il termine di scadenza, potrete rivolgervi all’Autorità Giudiziaria di competenza per tentare nuovamente la riscossione del debito.
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Decreto ingiuntivo
Se avete scelto di ricorrere al decreto ingiuntivo è perché la messa in mora non ha sortito alcun effetto sul vostro debitore, costringendovi a rivolgervi ad un Giudice di Pace nell’emissione di un decreto ingiuntivo nei suoi confronti. Si ci potrà rivolgere al GdP solo se l’ammontare del credito sarà inferiore ai 5 mila euro: per importi superiori ci si dovrà rivolgere al Tribunale. Una volta emesso il decreto ingiuntivo del Giudice, il debitore avrà 60 giorni di tempo per adempiere al debito, o 40 giorni per opporvi per vie legali.
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Atto di Precetto
Qualora il decreto ingiuntivo non sia servito a incentivare il debitore al pagamento del debito, potrete chiedere al Giudice di Pace di redigere il precetto e apporre la formula esecutiva sulla copia del decreto emesso in precedenza. L’atto di precetto serve come intimidazione ad adempiere entro un termine non inferiore a 10 giorni, superato il quale si potrà procedere con l’esecuzione forzata.
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Pignoramento
La richiesta di pignoramento è l’ultima fase dell’iter di riscossione di un debito che potrete utilizzare nel caso in cui il debitore non abbia risposto positivamente all’atto di precetto in cui veniva intimato a saldare in breve tempo. Il pignoramento è la prima fase dell’esecuzione forzata che consiste in un’ingiunzione dell’Ufficiale Giudiziario nei confronti del debitore in cui lo si obbliga ad astenersi da qualunque atto possa sottrarre i suoi beni alla garanzia del credito, in quanto quei beni si assoggettano all’espropriazione per il pagamento del debito.
È possibile scegliere tra tre tipologie di pignoramento:
- Mobiliare: si pignorano i beni mobili del debitore
- Di crediti: si pignorano stipendi, pensioni, crediti verso clienti, conti correnti etc.
- Immobiliare: si pignorano beni immobili come la casa o un terreno. In questo caso sarà possibile anche ipotecare il bene, in modo tale che, in caso ci siano altri creditori, si ottenga per primi il ricavato dalla vendita dell’immobile.
Se invece hai un debito che non è legittimo e pensi di non dover pagare, rivolgiti al team di Giustizia Immediata per ricorrere all’opposizione a cartella esattoriale.