Nullità della cartella esattoriale: quando sussiste

Ecco i casi in cui è possibile dichiarare la nullità della cartella esattoriale

nullità della cartella esattorialePerché è importante saper parlare di nullità della cartella esattoriale? Perché nel caso in cui vi trovaste di fronte una cartella di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione, sapreste riconoscerne la validità ed evitare, eventualmente, di pagarla.

Nel caso in cui sussistessero le condizioni ideali per dichiarare la nullità della cartella esattoriale, infatti, potreste rivolgervi al Giudice di Pace o al Prefetto per inoltrare un’opposizione a cartella esattoriale.

Giustizia Immediata, in tal senso, offre un servizio di ricorsi online che vi permetterà di risolvere questo tipo di controversia direttamente online con l’aiuto del suo team di esperti del settore. Dovrete solo inoltrare i vostri dati e quelli relativi alla cartella esattoriale e in breve tempo avrete una risposta su come compilare il ricorso che verrà inoltrato direttamente al Giudice di Pace.

E se la cartella esattoriale non avesse tutti i dati che vi servono? O se questi fossero sbagliati? In questi casi bisognerà analizzarla bene per capire se questa possa essere dichiarata non valida. In questo articolo proveremo quindi ad analizzare i casi più comuni in cui è possibile parlare di nullità della cartella esattoriale.

I casi in cui sussiste la nullità della cartella esattoriale

nullità cartella esattorialeLe cartelle di pagamento, sono uno strumento che serve alla Pubblica Amministrazione per recuperare i crediti dispensati per vari motivi ai contribuenti, e che non sono ancora stati restituiti. Nello specifico, sono atti inviati da Equitalia (che è la società incaricata dalla PA per la riscossione dei tributi) che comunica ai cittadini in questione l’iscrizione a ruolo del debito. Questo debito, potrà essere nei confronti del Comune (in questo caso si parla di ingiunzione di pagamento), dell’Inps, dell’Agenzia delle Entrate e così via.

Di solito, dopo sessanta giorni dall’avvenuta notifica della cartella, se il contribuente non ha fatto ricorso, questa acquista un titolo esecutivo, permettendo ad Equitalia di passare alla riscossione coatta del credito.

Per questo sarà importante entro quei sessanta giorni, capire se la cartella è valida o se presenta caratteristiche che potrebbero invalidarla.

I casi in cui una cartella esattoriale può essere definita nulla, infatti, sono principalmente:

  • Quando ci sono vizi di forma: essendo un atto di diritto tributario, la cartella è sottoposta a vincoli formali che devono essere rispettati. Qualsiasi inesattezza o mancanza di dati essenziali alla verifica della cartella potrebbe essere motivo di nullità della stessa.
  • Quando manca la notifica: con la sentenza n. 398/2012, la suprema Corte ha stabilito che una cartella è considerata nulla dove non sia indicata la data della notifica.
  • Quando la cartella è in prescrizione: ogni cartella ha una sua durata e quindi una sua “scadenza” oltre la quale Equitalia non può più procedere alla riscossione del debito, perché la prescrizione della cartella esattoriale implica che questa non abbia più valore oltre un certo limite, e che ogni azione del creditore sia considerata illegittima.
  • Quando manca la trascrizione degli interessi: se nella cartella manca l’indicazione degli interessi maturati è possibile opporsi per richiederne l’annullamento, in quanto la cartella violerebbe il diritto di difesa.

Questi sono alcuni dei motivi per i quali sarà possibile fare ricorso al Giudice di Pace per richiedere l’annullamento della cartella esattoriale ma in ogni caso, di fronte ad una cartella esattoriale, sarà bene leggerla e analizzarla fin da subito per capire se sarà possibile non pagarla.

Se non sai come fare rivolgiti a Giustizia Immediata che ti aiuterà a risolvere la controversia direttamente online.